02) Servizio di “Accessibilità sul luogo di lavoro”:
Quanto è accessibile un luogo di lavoro? Un servizio che sviluppa consapevolezza interna sugli spazi comuni, le aree lavorative personali e condivise, la comunicazione e segnaletica fisica, gli spazi digitali, la comunicazione interna e interpersonale e molto altro:
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Legislazioni e normative di riferimento:
➔ Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità;
➔ LEGGE 12 marzo 1999, n. 68, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”,
➔ D.Lgs. 151/2015, “”Decreto correttivo del Jobs Act”;
➔ UNI PdR 159:2024 “Lavoro inclusivo delle persone con disabilità – Indirizzi operativi”;
➔ UNI ISO 30415:2021, “Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione”;
Utile a:
- Monitorare l’accessibilità reale del proprio luogo di lavoro per identificare gli elementi facilitatori già presenti oltre all’individuazione di barriere ;
- Redigere una rendicontazione di trasparenza e completare la valutazione dei rischi sull’accessibilità reale del luogo di lavoro utile per informare correttamente sia le persone che ci lavorano sia i visitatori e stakeholder;
- Migliorare il livello di accessibilità e quindi la sostenibilità sociale del proprio luogo di lavoro. Consigliato in particolare per le relazioni di impatto e DNF in generale di B Corp, Società Benefit e qualunque azienda misuri i criteri ESG o si interessi al sistema di produzione rigenerativa;
- Adattarsi alle caratteristiche di accessibilità incentivate da bandi pubblici e indirizzi operativi come la prassi di riferimento UNI/PdR 159:2024;
Elementi del servizio
- Analisi e valutazione dell’accessibilità aziendale secondo le tre tipologie di barriere: Architettoniche, Invisibili, Culturali;
- Formazione sull’accessibilità su vari livelli, da breve ad approfondita;
- Reportistica con note e spiegazioni chiare sui rilevamenti effettuali per poter attuare soluzioni efficaci anche gradualmente;
- Affiancamento strategico e operativo per pianificare ed applicare miglioramenti per tutte le tipologie di barriere ed ambienti;
- Consulenza a progetto per la valutazione, progettazione e miglioramento dell’accessibilità di ambienti particolari, eventi aziendali o nuove progettazioni.
Specifiche del servizio
➔ Analisi, valutazione e reportistica dell’accessibilità.
Le informazioni sono l’asset aziendale più dinamico e di valore strategico per le aziende.
Qualsiasi area e divisione aziendale gestiscono giornalmente quante più informazioni possibili per prendere le decisioni giuste.
Quando si parla di accessibilità del luogo di lavoro vengono in mente subito l’accessibilità architettonica e i referenti di questo argomento, gli architetti.
Sempre più architetti studiano e rimangono aggiornati sulle buone prassi di accessibilità descritte ad esempio nella metodologia della Progettazione Universale.
Ma non sempre è così.
Le organizzazioni, solitamente, non richiedono esplicitamente dettagli e proposte che considerino i livelli di accessibilità, ed è raro che specifichino chiaramente l’intenzione di adottare il Design for All nei progetti commissionati. Spesso viene dato per scontato che il progetto rispetti le normative vigenti, considerando l’adeguamento normativo come l’unica strada da percorrere.
Le informazioni sui reali livelli di accessibilità del luogo di lavoro sono strategiche per molteplici finalità, offrendo vantaggi concreti a qualsiasi azienda, poiché la differenza tra accessibilità effettiva e conformità normativa è la chiave per ottenere benefici reali.
L’accessibilità non è solo una questione di conformità alle norme, ma di reale libertà di movimento, utilizzo e partecipazione. Limitarsi a seguire quanto richiesto dalla legislazione non basta se una persona non può accedere in autonomia a un’area, uno strumento o un ruolo aziendale.
Quando si cercano soluzioni per aggirare un ostacolo piuttosto che comprendere il bisogno, il rischio è quello di compromettere dignità e indipendenza, costringendo la dipendenza da altri perché non sono state prese in considerazione alternative al di fuori delle prescrizioni normative.
Le barriere non sono solo architettoniche. Tra quelle invisibili, ad esempio, si possono citare le barriere comunicative, inerenti anche alla comunicazione interna aziendale e all’accesso alle informazioni nei luoghi di lavoro, così come quella inerente ai piani di sicurezza.
Come per la dichiarazione di conformità richiesta dall’European Accessibility Act (vedi il servizio Accessibilità Digitale) riguardo l’accessibilità digitale, anche la reportistica ad uso interno per il monitoraggio dei vari livelli di accessibilità offre l’opportunità di avere sempre a portata di mano un documento dettagliato per vari scopi.
Ad esempio:
- Analisi dell’accessibilità attuale per valutare l’inserimento lavorativo di nuove risorse;
- valutazione accurata, che permette di anticipare le esigenze e semplifica il processo decisionale, consentendo di ottimizzare tempi e costi nel mantenimento o nel miglioramento dei livelli di accessibilità nelle future modifiche architettoniche, di design e di comunicazione interna.
- Valutazione più efficace ed accurata dei piani di sicurezza per garantire procedure efficaci e inclusive per tutti i lavoratori, indipendentemente dalle loro esigenze.
- Gestione di dati più precisi da integrare nei documenti di trasparenza richiesti dalle nuove direttive europee, come la CSRD.
- Supporto strategico alle risorse umane con informazioni aggiornate per pianificare formazione, sensibilizzazione e strategie di employer branding.
➔ Affiancamento e consulenza.
Il primo passo per trasformare i costi di adeguamento alle normative in un’opportunità di ritorno sull’investimento e miglioramento dell’immagine aziendale è sviluppare un progetto solido e ben strutturato.
Quando una persona ha delle esigenze specifiche, se l’ambiente circostante presenta una o più tipologie di barriere, la differenza tra accessibile e inaccessibile è abissale.
Allo stesso modo, la differenza di percezione che abbiamo tra accessibile e inclusivo è profonda: l’accessibilità è data per scontata, perché determina se un’azione può essere compiuta o meno.
Essere accessibili è solo il punto di partenza.
Come per ogni tipo di prodotto o servizio, la differenza che mette in moto sentimenti di gratificazione e la volontà di condividere con la propria rete risiede nel poter godere e fruire con gradevolezza e facilità di quanto desiderato, aspetto importante per molte cose, tra cui la strategia di employer branding.
La distinzione tra il semplice adeguamento a un obbligo e la progettazione di soluzioni ottimali risiede nell’obiettivo che ci si pone: nel primo caso si tratta di evitare sanzioni o illeciti, nel secondo si punta a massimizzare il potenziale delle persone, e di conseguenza quello dell’azienda.
Gli specialisti dell’accessibilità – non solo architetti, ma anche esperti di comunicazione, formazione e altri ambiti legati al mondo del lavoro, sia sotto l’aspetto materiale che culturale – sono la chiave per ribaltare il paradigma del costo degli adeguamenti, trasformandolo in un valore strategico.
Il concetto di accessibilità è ampio e può intimorire chi deve affrontarlo in azienda.
Tuttavia, grazie a professionisti che, oltre alle competenze tecniche, mettono nei loro progetti cura e attenzione per trovare soluzioni che rispondano alle esigenze del maggior numero possibile di persone, i benefici per l’azienda possono essere molteplici e significativi.
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